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Vince chi resta

Molto spesso accade che le relazioni finiscano all’improvviso per un litigio nato da una piccola scintilla che in pochi minuti ha distrutto tutto: amicizie storiche e amori passionali finiscono in una manciata di minuti.

Ci alziamo e ce ne andiamo, possibilmente sbattendo la porta mentre urliamo ancora quanto siamo arrabbiati oppure tagliando completamente i ponti per non sentirci mai più. Ci allontaniamo rancorosi, ogni ritorno sull’argomento, anche solo con il pensiero, ci riporta a contattare quella rabbia che spazza via tutto il resto: come può averci fatto questo? Non ce lo meritavamo, non è giusto!

E si riparte da capo con persone nuove, sperando che anche queste non si rivelino così egoiste, pesanti, arroganti, superficiali, false.


Facciamo un passo indietro.


Cosa è accaduto in quel momento? Se potessimo mettere un fermo immagine dell’istante in cui la tensione è al massimo e stiamo sentendo l’impulso fortissimo di alzarci e andarcene, cosa direbbero i nostri pensieri? Cosa sta sentendo il nostro cuore?


Molto spesso quando entriamo in relazione con una persona, l’altro svolge la funzione di un tela bianca su cui noi possiamo proiettare ricordi ed esperienze apprese. Ci siamo fatti delle idee su chi siamo noi, chi sono gli altri e come va il mondo fin da piccolissimi, siamo stati molto bravi a imparare strategie utili per ottenere quello di cui avevamo bisogno, come amore e attenzioni, e per scappare quando si intravedeva burrasca. Così facciamo ancora oggi, in modo un po’ automatico; questo accade soprattutto quando quello che proviamo è così forte e totalizzante. In quel momento la persona che ci sta di fronte scompare, con la sua unicità, i suoi pensieri, le sue emozioni. Se vi soffermate, potete accorgervi da soli che fate proprio fatica a vederla dietro quella frase o quel gesto che vi hanno fatto scattare. Quelle parole e la vostra rabbia diventano tutto.


Purtroppo nella vita quotidiana questi momenti passano via e non abbiamo la possibilità di guardarli da vicino. La psicoterapia individuale o di gruppo è l’occasione per capire cosa sta accadendo, affacciarci ai nostri pensieri, ascoltare le ragioni del nostro cuore, affidandoci ad un esperto esploratore che sa andare in cerca di ricordi, di risposte e di risorse. Perché in quel frammento in cui stiamo per alzarci e andare via sono racchiuse la nostra storia, le nostre ferite. Potersi avvicinare per osservarle è un grande privilegio oltre che un’opportunità unica per conoscerci un pezzettino di più e per poter sentire in futuro di avere una scelta.

Non è facile da fare, ma quando si riesce, vince chi resta.





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