Analisi Transazionale
L’analisi transazionale nasce a San Francisco alla fine degli anni ‘50 con Eric Berne (1910-1970) e si propone di fornire una lettura della personalità, dello sviluppo dell’individuo e una metodologia terapeutica.
“Analisi transazionale” deriva da uno dei concetti chiave, cioè l’analisi delle transazioni tra gli individui; nello specifico si analizzano le transazioni, cioè gli scambi comunicativi, tra le tre parti dell’individuo, gli Stati dell’Io: il Genitore, che fornisce regole e accompagna nello sviluppo, l’Adulto che si relaziona nel qui e ora, il Bambino che esprime la creatività e la parte più istintiva. Alle volte le transazioni tra due persone sembrano già scritte, ad esempio quando si comincia a litigare e si sa già cosa diranno entrambe le parti e come andrà a finire, sembra quasi un gioco.
Spesso l’individuo si trova a riproporre in modo automatico delle strategie apprese nell’infanzia, una sorta di schema, un piano di vita: è il copione. Le possibilità di un suo cambiamento sono racchiuse in tre occasioni: un evento della vita, l’amore, la psicoterapia.
Alla base della psicoterapia analitico transazionale si trova il contratto, inteso come un esplicito impegno bilaterale per un ben definito corso d’azione. Non si tratta solo del foglio che viene firmato all’inizio del percorso, ma di un più ampio concetto filosofico che racchiude il cuore dell’analisi transazionale: ciascuno ha la capacità di pensare e di ri-decidere il proprio copione e terapeuta e paziente hanno pari responsabilità in questo percorso verso la consapevolezza, la spontaneità e l’intimità.