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Presso il mio studio privato di Torino svolgo colloqui con adulti:

di seguito le principali aree di mia competenza.

  • Ansia
    L’ansia è uno stato di forte preoccupazione o paura, i sintomi principali sono la costante irrequietezza, fatica nella concentrazione, irritabilità, tensione muscolare, insonnia. Alle volte può prendere la forma degli attacchi di panico, i cui sintomi principali sono tremori, sensazione di fatica a respirare, tachicardia, vertigini, paura di morire.
  • Disturbo ossessivo compulsivo
    Le persone con questo tipo di disturbo hanno pensieri intrusivi e ricorrenti che generano ansia: ad esempio rispetto allo sporco, alla paura di essere contaminati, alla simmetria e all’ordine, alla religione. Il rimedio che utilizzano per ridurre l’ansia consiste nel fare: mettono in atto quei comportamenti compulsivi (come lavarsi le mani, pulire una superficie, farsi il segno della croce, ecc.) che aiutano a tenere sotto controllo i pensieri ossessivi.
  • Depressione
    La tristezza è un’emozione di base dell’essere umano e non è patologica. La depressione è un quadro più complesso e strutturato, duraturo nel tempo, alcuni dei sintomi sono: umore depresso, disinteresse verso le normali attività, insonnia o ipersonnia, perdita di peso, perdita di energie, bassa autostima, ideazione suicidaria. Questo disturbo va ad influenzare il tono dell’umore, la spinta vitale, i pensieri e la concentrazione della persona.
  • Siblings
    Il significato del termine siblings si riferisce ai fratelli e alle sorelle delle persone con disabilità. La condivisione della quotidianità può diventare molto faticosa, spesso nascono sentimenti di gelosia rispetto alle attenzioni dei genitori, di frustrazione perché questa malattia non guarisce mai, di rabbia per quello che sarebbe potuto essere uno scambio alla pari tra fratelli e sorelle.
  • Sostegno alla genitorialità
    Alle volte un genitore si sente in difficoltà nel suo ruolo educativo: “L’ho sgridato di nuovo, sono una cattiva mamma?”; oppure: “Come faccio ad essere un buon padre?”. I genitori possono sentirsi inadeguati, distratti, frustrati. Questi vissuti possono diventare ingombranti e possono andare a influenzare l’equilibrio complessivo della persona.
  • Codipendenza
    La persona codipendente vive in funzione della realizzazione dei bisogni dell’altro e per farlo svaluta i propri bisogni, il proprio sentire: ha bisogno di un altro che abbia bisogno di lei. È un disturbo prevalentemente femminile, molto sottovalutato nella società odierna in cui vengono considerate semplicisticamente delle donne disponibili verso il prossimo.
  • Supporto operatori dell’emergenza
    Sono quelli che per lavoro arrivano per primi nei momenti più difficili della vita delle persone e che poi tornano a casa, alla fine del turno, con un carico molto pesante sulle spalle. Possono avere pensieri o emozioni che non sanno come gestire, da cui si sentono sopraffatti.
  • Burn out
    I sintomi principali della sindrome da burn out consistono in un comportamento orientato al cinismo, nella percezione di una ridotta realizzazione personale, nella depersonalizzazione: l’individuo sta andando incontro ad un esaurimento emotivo. Spesso si associa a stress lavoro correlato,è molto frequente in professioni che richiedono di relazionarsi con utenti richiedenti, sofferenti, in situazioni di disagio.
  • Lutti
    Spesso le persone che hanno subìto un lutto sperimentano ansia, temono di scivolare nella depressione, non sanno come andare avanti. Sono stati scritti molti "libri per superare un lutto": la morte di una persona cara è un momento di grande fragilità e spesso le persone cercano aiuti e suggerimenti anche nella letteratura. La negazione e la rabbia sono le prime fasi dell’elaborazione del lutto.
  • Disabilità
    Dal momento della diagnosi, alla gestione della quotidianità con un familiare disabile possono presentarsi vissuti legati all’impotenza, alla frustrazione e alla rabbia. Alle difficoltà pratiche vanno aggiunte spesso le preoccupazioni emotive per le prospettive e per le speranze di vita del proprio familiare.
  • Adozioni
    Quando una coppia decide di adottare un bambino attraversa un lungo percorso molto faticoso, tra tribunali e servizi, che si aggiunge al percorso e alle fatiche che li hanno portati a fare quella scelta. Una volta definito se si tratterà di adozione nazionale o di adozione internazionale inizia una delle parti più difficili: l’attesa. La proposta di abbinamento può arrivare dopo tre mesi o dopo due anni, rimanere in questo limbo può mettere a dura prova la coppia genitoriale.
  • Traumi
    Le persone che hanno vissuto o che hanno assistito ad eventi che hanno implicato la morte o la minaccia di morte o di gravi lesioni possono sperimentare insonnia, ricordi e flashback dell’evento, ansia, evitano gli stimoli associati al momento traumatico (come persone o luoghi). Viene diviso il prima e il dopo quel momento, che ad esempio può essere un incidente, un’aggressione, una violenza, la comunicazione di una diagnosi infausta. Alle volte queste persone possono sperimentare l’impotenza per non aver agito diversamente in un momento cruciale e per non poter riparare a qualcosa che sembra essersi rotto per sempre.
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